Corona di costolette di vitello in crosta di pistacchi. Il Natale a 6000 km da casa.

Prima di partire per venire a trascorrere il Natale con la mia famiglia “Ammmmericana” ho organizzato un corso sui menu’ della Vigilia e del pranzo di Natale. Avevo incluso dei piatti tradizionali e anche delle novita’ che rispecchiassero pero’ le usanze italiane e romane.

Un classico quindi e’ che si mangi il pesce la sera della Viglilia e si passi ai tortellini in brodo il 25 a pranzo.

Tutti mi chiedevano cosa si mangiasse in America negli stessi giorni e io rispondevo che per quanto ne sapevo io, si mangiava il tacchino un po’ come si usa fare anche per il giorno del ringraziamento. In alternativo sapevo che c’erano famiglie che per tradizione preparavano il prosciutto glassato al forno, ma anche io ero curiosa di verificare in prima persona cosa sarebbe comparso sulla tavola di Natale. Gia’ il fatto che a Los Angeles, all’ora di mettersi a tavola per Natale avrebbero fatto circa 24 gradi mi faceva pensare che   fosse necessario discostarsi da certe tradizioni 🙂

Quello che ho capito e’ innanzitutto che solitamente  si salta il pranzo di Natale per sedersi verso le 6 ( c’e’ chi osa farlo anche prima) e fare un “early dinner”  in cui il piatto principale sara’ sicuramente la carne. E che carne. Si, perche’ qui si ha anche la possibilita’ di avere accesso a una carne veramente speciale. Una carne cosi’ tenera e saporita che ” come te nessuno mai”.

Sulla nostra tavola di Natale, quindi c’e’ stato ( per poco, visto che e’ stato spazzolato in men che non si dica) questa fantastica corona di costolette di vitello in crosta di pistacchi.

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Insieme a mio cognato, che si e’ occupato della materia prima, abbiamo trovato questo modo di cuocerla e insaporirla, che ha reso il tutto molto piu’ gustoso e tenero.

L’impanatura a base di pistacchi ha impedito al calore del forno di seccare la carne contribuendo a mantenerla tenera e succosa.

Oltretutto la presentazione ” a corona” che ho scopiazzato dall’ultimo numero di Living ( la rivista di Martha Stewart ) che mi e’ capitato per caso tra le mani, ha reso il tutto ancora piu’ scenografico e accattivante.

Per preparare un piatto cosi’ non c’e’ una vera e propria ricetta da seguire e soprattutto e’ possibile applicare questo metodo anche ad altri tipi di carne. Qualche giorno fa infatti abbiamo utilizzato la stessa impanatura su un pezzo meraviglioso di filetto di manzo ottenendo un risultato ottimo comunque.

Ecco quello che abbiamo fatto:

per l’impanatura abbiamo usato pan grattato, pistacchi tritati, aglio, sale, pepe, rosmarino.

poi abbiamo messo un po’ di sale sulla base di una pentola di ferro e ci abbiamo appoggiato sopra la corona di vitello. A questo punto abbiamo cosparso tutta la superfice con l’impanatura e abbiamo coperto le ossa con della carta stagnola.

In realta’ qui, insieme alla carne ci hanno anche fornito i famosi cappellini da chef in carta per vestire a festa le varie braciole, ma faceva un po’ troppo casalinga disperata e quindi abbiamo evitato di usarli.

La pentola, che a questo punto aveva raggiunto un peso non indifferente e’ stata messa nel mega forno ammericano, caldo caldo a circa 200 gradi e nella carne abbiamo inserito il termometrone per verificare che la cottura non superasse i 70/75  gradi a cuore.

Quando la temperatura a cuore della carne si aggirava sui 55/60 gradi abbiamo aggiunto nel pentolone anche dei portobello mushroom a pezzette e dello scalogno.

Questo poi’ e’ servito insieme al sughetto della carne e all’impanatura per realizzare la salsa.

A parte, sempre al forno abbiamo preparato mini carote e squash, lasciate arrostire in pace e condite semplicemente con olio, sale pepe e rosmarino.

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Le verdure, insieme ai funghi della salsa sono andate ad accompagnare la carne per questo piatto che ha abbondantemente soddisfatto le aspettative del giorno di Natale.